Il Vomiting o Vomito compulsivo o ancora Sindrome da vomito è un disturbo del comportamento alimentare che è stato definito presso il Centro di Terapia Breve Strategica. Troppo a lungo confuso con altri disordini alimentari, quali anoressia o bulimia con condotte di eliminazione. Grazie alla ricerca intervento messa a punto da G. Nardone e dai suoi collaboratori il vomiting o vomito compulsivo è stato individuato come un disturbo che funziona in modo del tutto diverso rispetto agli altri disturbi alimentari.
Nelle fasi iniziali il vomito è un comportamento che la persona attua per mangiare senza ingrassare (o per gestire il senso di colpa). Dopo un certo periodo di ripetizione, però, questo si struttura come una vera e propria compulsione basata sul piacere. E allora il vomito da tentata soluzione disfunzionale diventa qualcosa che la persona ricerca in virtù della travolgente piacevolezza che il raptus regala. E così lo scopo di chi è affetto dalla sindrome da vomito (o vomiting) non è più quello originario di dimagrire, ma ben presto si trasforma in vera e propria ricerca di sensazioni forti (sensation seeker). Mangiare e vomitare diventa una compulsione irrefrenabile e un piacere tanto perverso quanto irrinunciabile e travolgente, un vero e proprio “amante segreto” che rapisce.
Laborit, premio Nobel della biologia, dimostra come qualsiasi comportamento, se ripetuto un certo numero di volte, può diventare piacevole. Dunque, anche se dall’esterno potrebbe sembrare contro natura, la ripetizione (da 3 a 6 mesi) della sequenza del mangiare e vomitare si trasforma in un vero e proprio rituale che la persona si concede come il suo massimo piacere.
Nella sindrome da vomito (o vomito compulsivo), infatti, la ritualità della sequenza può diventare talmente incalzante da condurre la persona a passare gran parte del suo tempo a mangiare per vomitare togliendo spazio a qualunque altra attività piacevole.
Una volta che si struttura il vomiting (o sindrome da vomito) il problema, pertanto, non è più il controllo del peso, ma il controllo della compulsione al piacere, in cui la fonte di piacere non è il cibo ma proprio l’intera sequenza.
Sono queste le fasi che regalano alla persona sensazioni così intense e piacevoli che difficilmente risultano irrinunciabili, il vomito compulsivo essendo vissuto come piacere supremo, infatti, oscura tutti gli altri e in particolare quello sessuale. È come se il rituale si trasformasse in un surrogato del sesso stesso.
Il vomiting (sindrome da vomito o vomiting o vomito compulsivo) presenta una notevole resistenza al cambiamento e richiede un protocollo di trattamento specifico che si discosta dalle metodologie di intervento usate per anoressia e bulimia, esse, infatti, qui risultano del tutto inefficaci.
La ricerca empirica effettuata presso il Centro di Terapia Breve Strategica di Arezzo ha permesso di individuare come esistano principalmente tre varianti di vomitatrici:
Dopo aver individuato la variante di vomitatrice (inconsapevole/compiaciuta/pentita) l’intervento strategico si focalizza innanzitutto sull’interruzione della tentata soluzione disfunzionale messa in atto da chi soffre di vomito compulsivo. Infatti, nell’idea di risolvere la sindrome da vomito o vomiting la persona cerca di controllare le abbuffate e il vomito, ma in maniera paradossale arriva a far aumentare sempre più il desiderio del rituale. Per questo va sottolineato che qualsiasi intervento attuato nella direzione del controllo o della repressione della compulsione non farebbe altro che farla esacerbare.
Il protocollo di trattamento messo a punto dal Centro di Terapia Breve Strategica (CTS) di Arezzo è volto ad incidere in modo diretto sulla piacevolezza del rituale assecondando la logica stessa del problema e intervenendo modificando la sequenza temporale del rituale così da trasformare la compulsione ad abbuffarsi in una fastidiosa tortura. Solo quando la persona smetterà di lasciarsi travolgere dal raptus il rapporto con il cibo potrà essere gestito e vissuto differentemente, e non solo questo.
I risultati positivi ottenuti su migliaia di pazienti affetti da vomiting o vomito compulsivo con l’applicazione del modello strategico superano l’80%, il cambiamento terapeutico inoltre avviene in tempi brevi che vanno dai 3 ai 6 mesi.
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